Martinelli, presidente ANDI Pesaro: «Catene fallite, sostegno ai clienti». Mezzanotti, segretario culturale ANDI Pesaro: «Noi sempre in mascherina»

IL SETTORE

URBINO Come sono state gestite le urgenze odontoiatriche nel periodo della quarantena? «Come presidi medici, gli studi dentistici sarebbero potuti stare aperti, ma su autonoma iniziativa abbiamo sospeso le attività non urgenti – spiega Daniele Martinelli consigliere dell’Ordine e  presidente della sezione provinciale ANDI Pesaro Urbino – Durante il lockdown ci siamo caricati dell’onere di stare chiusi, nonostante le spese fisse da sostenere, per il bene e la sicurezza di clienti e dipendenti. Un gesto di solidarietà nei confronti dei col­leghi in prima linea, per cercare di limitare la diffusione del contagio». I dentisti non sono stati con le mani in mano: come Associazione , l’ANDI  di Pesaro ha donato mascherine alla protezione civile e 10.000 euro a Marche Nord.

Donazione Marche Nord

«Durante la quarantena, c’è stato un consolidamento della categoria: supporto e confronto costanti ci hanno permesso di gestire le urgenze nel miglior modo possibile – sottolinea Alfiero Mezzanotti , segretario culturale  ANDI  Pesaro Urbino e consigliere CAO – siamo tra le categorie con più corsi di formazione e aggiornamento e in questi mesi non siamo stati da meno. Nonostante la sospensione delle attività in presenza, abbiamo cercato di recuperare via web. Ho molto apprezzato la grande partecipazione e la costante ricerca di aggiornamento». Oggi i dentisti sono operativi con tutte le precauzioni del caso: da sempre  sono tra  i più  attenti all’aspetto sanitario.

«Già attenti a hiv ed epatite» 

«È stato un periodo psicologicamente difficile. La perdita di amici, colleghi, pazienti, lascia una ferita aperta – continua Mezzanotti – Per quanto mi risulta non sono avvenuti contagi all’interno dì ambulatori dentistici, i pochi colleghi che hanno contratto la malattia si sono contagiati in altri contesti. Questa è la conferma che il nostro modus operandi pone un’attenzione eccellente nel seguire tutte le procedure di protezione verso i pazienti, i collaboratori e naturalmente noi stessi. Abituatati quotidianamente ad affrontare virus come epatite e HIV, è stato relativamente semplice seguire le normative indicate dall’Inail ». Si applica ad oggi un protocollo di triage attento e scrupoloso sia telefonico, sia in studio. Anche se i costi digestione degli ambulatori sono aumentati per via di un maggior numero di materiali monouso e nonostante una diminuzione di casi trattati al giorno (per evitare accorpamenti nelle sale d’attesa e per sanificare gli ambienti), la categoria si impegna a non aumentare il costi per i pazienti.

Caso Dentix, supporto legale

«Un professionista che vive sul territorio e vuole continuare a farlo, lavora per il bene del proprio cliente – conclude Martinelli – un professionista risponde in proprio e non abbandona I propri pazienti al loro destino, come è invece successo a coloro che si sono affidati alla catena Dentix. Come l’ANDI Nazionale,  anche la nostra sezione prende le distanze dalle strutture sanitarie che non pongono il giusto riguardo a pazienti e dipendenti. Già in passato abbiamo sostenuto sotto l’aspetto medico legale pazienti di catene fallite. Anche in questa occasione siamo disponibili ad un supporto (andipesaro@gmail.com). Con noi andare dal dentista è sicuro».

Beatrice Giannotti

L’articolo I dentisti dalla parte dei pazienti “Studi aperti in sicurezza e aiuti” proviene da ANDI.