Torna alla ribalta l’ennesimo fallimento “annunciato” di una catena di studi dentistici su strada. Il caso di questi giorni porta il nome del marchio spagnolo Dentix e coinvolge 57 centri presenti in 12 regioni italiane e migliaia di pazienti che si sono trovati di fronte alle serrande chiuse di questi ambulatori che, dopo aver sospeso l’attività in Fase 1 Covid-19, non hanno più riaperto pur avendo già riscosso gran parte dei costi delle terapie in atto. Allo stesso tempo sia il personale medico che quello paramedico impiegato in quei centri non hanno notizie dei propri salari.
L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani ribadisce nuovamente che la salute della bocca non può essere lasciata nelle mani di modelli organizzativi che facciano capo a “società di capitale” e che il ripetersi di fatti di cronaca che evidenziano il mancato rispetto per il cittadino ed i lavoratori richiedano interventi concreti da parte dei legislatori.
L’alleanza terapeutica dentista-paziente e la concreta responsabilità del professionista sono i temi centrali: solo dalla loro costante applicazione si può impedire che accadano situazioni come quella in corso dove, a causa dell’improvvisa chiusura di una Catena commerciale, i pazienti si trovano con cure incomplete o addirittura mai iniziate, ma con il finanziamento sulle medesime da pagare.
ANDI è da sempre impegnata in prima linea per garantire la tutela della salute orale dei cittadini, così come del lavoro degli Odontoiatri e dei lavoratori impiegati nel settore.
Intervenire sulle leggi per evitare il ripetersi di queste truffe, dove sono primariamente coinvolti i pazienti, ma non meno colpiti sono gli Odontoiatri, diviene oggi indispensabile e costituisce una precisa responsabilità per il legislatore.
Si tratta di problematiche ampie e articolate, sulle quali ANDI continua a richiedere un intervento definitivo indicando anche le soluzioni già perseguibili: è dovere di tutti non consentire che i fallimenti delle catene odontoiatriche tornino a riproporsi lasciando migliaia di pazienti e di lavoratori senza tutela alcuna.
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